Molti anni fa, un bambino (che ancora non sapeva cosa o chi sarebbe diventato) chiese alla madre di comprargli una bottiglia di vino. Si trovavano in Sicilia, in viaggio, e lei, naturalmente, gli rispose che era ancora troppo piccolo. Lui però insistette e la madre, alla fine, gliela regalò, a patto che per aprirla aspettasse i diciassette anni. Raggiunta quell’età, il bambino, che ormai era diventato un ragazzo, aprì finalmente quella bottiglia: ma il vino era in parte evaporato. Quel ragazzo, il Conte Paolo Marzotto, non riuscì mai a bere quel vino che a così lungo aveva atteso, ma questa particolare trasformazione lo incuriosì al punto da intraprendere una ricerca per capire dove tutto aveva avuto origine, cioè capire come si facesse il vino. Questa ricerca, una ricerca di successo, è passata attraverso Veneto, Toscana, Alto Adige, Lombardia, fino a ricongiungersi nel ’97 con la Sicilia, a Baglio di Pianetto, nella campagna di Palermo, che con le sue colline, il verde, le rocce affioranti e la ricchezza d’acqua ricorda una “piccola Svizzera”. Qui, si è armoniosamente realizzato il desiderio del Conte Paolo di produrre dei vini che esaltassero l’unicità di questo particolare terroir attraverso il savoir faire di grandi chateaux francesi, così come il vigneto di Tenuta Baroni, acquisito nel ’98 tra Noto e Pachino, è diventato espressione dell’autoctono Nero d’Avola (il Cembali), che il Conte, grazie all’inusuale morbidezza ed eleganza, considera uno dei suoi vini migliori. Desideri e idee che sono diventati realtà solo grazie all’amore per la Sicilia e passione per il vino, un amore supportato da scelte innovative e coraggiose, e che si rinnova oggi nelle seconde e terze generazioni che affiancano nel lavoro il fondatore, a testimonianza dello storico impegno imprenditoriale della famiglia Marzotto.

BAGLIO DI PIANETTO

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